Omeopatia in ginecologia, la salute della donna è in primo piano

L’omeopatia cura il malato, e non semplicemente la malattia o il suo sintomo. Questo assioma è utilissimo per identificare una disciplina che riguarda la salute femminile più intima e che unisce al discorso ginecologico l’aspetto del rimedio omeopatico: la ginecologia. Spiega il dottor Ruggero Consarino, ginecologo ed esperto di omeopatia: “La disciplina ginecologica, così come l’ostetricia, studiano la vita genitale e riproduttiva della donna. In tutto questo è difficile non scorgere l’evidente integrazione tra le componenti endocrine, metaboliche, neurologiche e psichiche. Per esempio le mestruazioni sono scandite dal ritmo lunare e introducono un secondo livello d’integrazione tra uomo e universo. L’equilibrio della vita genitale femminile, perciò, è caratterizzato da un continuo movimento a pendolo delle diverse funzioni attorno ad alcune costanti, che nelle loro alternanza, sono alla base delle multiple espressioni della vita femminile stessa. Per questi motivi nella diagnosi e nella cura la regola è quella di non avere regole, cioè schemi precostituiti e protocolli rigorosamente definiti”. Ben venga, così, la terapia omeopatica che guarda all’intero individuo e non alle sue manifestazioni cliniche e patologiche.

Omeopatia e ginecologia, un’unione vincente

Non si può non osservare come sia ovvio che il vero obiettivo del problema salute sia l’uomo e non la malattia e che l’antagonismo fra i diversi approcci terapeutici sia solo una deviazione rispetto al desiderio ultimo di ridurre la sofferenza o meglio d’imparare ad affrontarla. Continua Ruggero Consarino: “Un buon medico – e questo vale anche e soprattutto per il ginecologo – ha il compito di utilizzare la migliore medicina di cui dispone in quel momento. L’omeopatia ha il merito dell’ampiezza della visione e la capacità di cogliere la complessità degli esseri viventi”. Sempre in quest’ottica se l’omeopatia può, per esempio, prevenire la predisposizione alle infezioni allora essa è più causale di una terapia che si occupa del germe dell’infezione stessa. Aggiunge Consarino: “Le donne che cercano il ginecologo omeopata hanno probabilmente questa consapevolezza: non vogliono sostituire o sopprimere attività funzionali dell’organismo, ma desiderano riattivarle in maniera armonica e bilanciata, in modo da consentire un recupero dell’equilibrio e, con esso, dello stato di salute”.

Omeopatia in ginecologia, quando diventa importante

Le relazioni che collegano l’omeopatia alla ginecologia e all’ostetricia sono molteplici e complesse e, sotto molti aspetti, decisamente specifiche. La ginecologia, infatti, può essere considerata “medicina del principio” perché terreno del concepimento, della gestazione e della nascita e, come tutti gli archetipi, dell’inizio. Interessa infatti l’intero arco di vita della donna: dalla nascita alla morte. In questo senso il ricorso a una disciplina come quella omeopatica nel campo della salute intima femminile potrebbe essere quello dell’utilizzo di una medicina dolce che, se bene utilizzata, promuove e stimola i processi di guarigione fondati esclusivamente sulla ridistribuzione dell’energia vitale posseduta dallo stesso organismo. Osserva Ruggero Consarino: “Ogni medico che possa definirsi tale si chiede continuamente l’origine e il destino di un sintomo quando venga represso con una cura tradizionale. Dove si riversi quell’energia deviata e dove mai possa ricomparire”. Ed è proprio in questa osservazione che risiede il fascino e lo scopo della terapia omeopatica che, anche in campo ginecologico, permette di curare e prevenire un gran numero di disturbi, tenendo presenta la donna nella sua interezza e consentendoci di valutare la sua salute e il suo benessere a prescindere dalla sintomatologia.

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