Melatonina, un elisir di benessere

La dottoressa Maria Rosa Di Fazio è medico oncologo, responsabile del Servizio di Oncologia Integrata del Centro medico internazionale SH Health Service di San Marino. È inoltre visiting professor al master di oncologia integrata dell’Università di Cataniaa, dove insegna “Alimentazione del paziente oncologico”, e a quello di ossigeno-ozonoterapia di Tor Vergata, dove insegna ozonoterapia applicata all’Oncologia. In un’epoca come quella attuale, abbiamo pensato ci chiederle di collaborare con la nostra testata per temi e approfondimenti che possano aiutare a conoscere il nostro organismo e i meccanismi che lo riguardano. E per poter vivere in tutta salute e benessere.

Melatonina, un elisir di benessere

La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale che si trova alla base del cervello. Ma è prodotta anche da altre specie di animali, piante e microorganismi. Agisce sull’ipotalamo e la maggior parte delle persone la conosce perlopiù solo per quello che è senza dubbio il suo indiscutibile e prezioso dono: quello di regolatrice del ciclo sonno-veglia. Ma si tratta di una visione parziale, riduttiva, perché la melatonina è tanto altro di più per il nostro benessere in quanto è multifunzionale, nel senso che svolge più di un lavoro per la nostra salute.

Ricordo alcune di queste importantissime funzioni: stimola il sistema immunitario, protegge il sistema nervoso centrale, svolge attività antimutagena (impedisce cioè la modificazione del DNA), stimola il sistema riproduttivo e cardiovascolare, svolge un’azione antiossidante e infine ha un ruolo frenante e regolatore dei pericolosi fattori di crescita cellulare.

Purtroppo, l’abitudine soprattutto giovanile di scambiare regolarmente il giorno con la notte e viceversa, mettendo così fuori uso il prezioso “orologio naturale” dei cicli circadiani, finisce per “rottamare” la ghiandola pineale, negandoci la somma di tutte le vitali protezioni che ho elencato. Purtroppo nel mio lavoro mi tocca vedere e visitare sempre più spesso ragazzi e ragazze malati di patologie che un tempo erano degli adulti. E questo perché dietro alla loro apparenza, dietro ai muscoli perfetti fatti in palestra, “dentro” cioè sono dei disastri, con sistemi immunitari messi fuori uso proprio dalla loro abitudine a stravolgere sonno e veglia, fermando così, di conseguenza, la “fabbrica” della melatonina.
Non solo: senza il corretto apporto di melatonina invecchiamo prima e più rapidamente, ma permettiamo alla malattia di “entrare” più facilmente, senza nemmeno dover bussare. E parlo di tutte le malattie, anche quelle oncologiche.

Inoltre la melatonina ha un’altra preziosissima dote: è adattogena. Questo significa che ha la straordinaria capacità di comportarsi e di agire in modo diverso a seconda del tipo di cellula che ha di fronte, che sia normale oppure maligna. Questa sostanza si comporta, quindi, di conseguenza, aiutando il nostro organismo a ritrovare ciò che è indispensabile tra le cose cattive e quelle buone. E per di più svolge tutti questi lavori senza effetti collaterali o controindicazioni. Anche in campo oncologico è uno strumento fondamentale. E come dice il mio maestro, il professor Philippe Lagarde, se è vero che la melatonina da sola non può guarire un tumore, è altrettanto certo che senza la melatonina i tumori non si possono sconfiggere.

Eppure mi trovo spesso in una situazione che non esito a definire paradossale. Quando prescrivo la melatonina noto in chi ho davanti una reazione di immotivato sospetto. Questo nelle stesse persone che magari mandano giù senza fiatare antibiotici, cortisonici, immunosoppressori e antiacidi. Se invece parli loro della melatonina, che è naturale e che in realtà dovremmo produrre noi stessi, drizzano le orecchie e si insospettiscono. Nella migliore delle ipotesi mi sento chiedere, quasi con timore: “Ma dottoressa, per quanto tempo la posso prendere?”. Quando la prescrivo ai pazienti oncologici devo spesso precisare che non la prescrivo per dormire, anche se come ulteriore e benefico effetto collaterale dormiranno anche meglio, bensì per regolare il sistema immunitario e ormonale e per proteggere le cellule sane, inibendo al tempo stesso la replicazione di quelle tumorali.

Purtroppo, in Europa la melatonina viene considerata un farmaco, con una ridicola posologia consigliata di un milligrammo al giorno, che è un po’ come dire di bere un bicchiere di acqua fresca, mentre negli Usa è in libera vendita, cioè è un prodotto da banco. E da noi, infatti, per poterla prescrivere negli alti dosaggi necessari per l’oncologia integrata, devo rilasciare una ricetta specifica, in modo che possa essere preparata in capsule dalle farmacie abilitate a preparare formulazioni galeniche.

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