Un’APP per chi non sa parlare

xlooptribe-logo-300x300.jpg.pagespeed.ic.zBLC11YVj-Sono in tre, ingegneri, bravissimi, giovani e, soprattutto, decisamente creativi. Claudio Gandelli, Andrea Ghidini e Diego Ferri fanno di mestiere l’ingegnere informatico, si occupano di ricerca e hanno una loro società – Looptribe con sede a Brescia – che ha “trovato casa” nello spazio di co-working di Talent Garden. I tre – che come creatività non hanno da invidiare nulla ai colleghi americani ed europei – hanno creato una APP (applicazione) di comunicazione “aumentativa ” e “alternativa” in grado di aiutare i portatori di handicap. Il progetto TAAC (acronimo di Touch Augmentative and Alternative Communication) nasce per la prima volta per un ragazzo di vent’anni affetto da Sindrome di Down con difficoltà di comunicazione verbale. Sul mercato ci sono già sistemi touch screen specifici basati sulla comunicazione attraverso figure (PCS). Ma TAAC ha qualcosa in più. Si basa sempre su una libreria PCS standard che è poi il risultato di un preciso studio scientifico. Le modifiche apportate però consentono di costruire frasi più complesse e precise. Un esempio? Cliccando sulla parola VORREI si apre un’intera rosa di concetti similari e un ampio spettro di possibilità alternative. Il sistema sintetizza le parole, e “gli dà voce” senza che un umano debba accollarsi il compito di registrare nomi e sinonimi. Insomma TAAC fa in modo che ogni genitore o adulto che insegna possa costruire il suo percorso di comprensione con l’allievo portatore di handicap nel modo più semplice, ma efficace possibile. In base, soprattutto, alle esigenze personali, al grado della disabilità, allo scopo da raggiungere e ottenere. Si aumenta, per così dire, il livello di espressività e comunicazione. E, proprio per questo, i tre ingegneri di Looptribe lanciano un appello: stanno cercando una decina di utilizzatori finale che possano aiutare a migliorare e finalizzare ulteriormente l’applicazione: un modo perciò di essere davvero utili a chi ha dalla sua un handicap comunicativo che può incidere notevolmente sulla sua qualità di vita. TAAC riesce a estrarre concetti e situazioni dalla quotidianità – per mezzo di fotografie, per esempio, sostituite ai classici disegni – che aprono una strada del tutto nuova alla possibilità di interagire e comunicare con il mondo circostante. Uno spazio diverso per seguire strade differenti con un unico obiettivo: dare anche al portatore di handicap la meravigliosa opportunità di comunicare e dialogare con chi gli sta attorno.
Maggiori informazioni:www.looptribe.com – info@looptribe.com

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