West highland white terrier, l’antidepressivo a quattro zampe

 

Il westie è stato originariamente utilizzato come terrier da tana

Molti lo ricordano in una famosa pubblicità di un superalcolico. O in quella di una catena di ipermercati. O, ancora, raffigurato sulle scatole di una marca di mangimi per quattrozampe. Del resto il suo aspetto, il suo bianco mantello, la simpatia contagiosa del suo vispo musetto, non passano certo inosservati. Ecco quindi il west highland white terrier – per gli amici più semplicemente westie – un vispo terrier notissimo nei paesi anglosassoni, ma molto presente anche in Europa, Italia in testa. Forte di una lunga storia che vede la sua nascita in territorio scozzese come cane utile e perfetto aiutante dell’uomo per la caccia e la difesa da topi e altri piccoli selvatici, il westie è diventato nel tempo una razza da compagnia e da appartamento, che non scorda però le sue origini e il suo indubbio talento per la caccia e la difesa delle sue proprietà. Per questo viaggio interessante, allora, abbiamo cercato l’aiuto di un’esperta: Samanta Suman, allevatrice della razza con l’affisso del Magico Angelo.

West highland white terrier, un po’ di storia

West highland white terrier è il nome ufficiale dei piccoli cani, spesso sostituito con il più colloquiale westie. Questi candidi cagnolini appartengono alla grande famiglia dei terrier, dal termine francese “terrier” (cane da terra), che stava appunto a indicare il genere di lavoro che dovevano eseguire. La storia della razza ha inizio in Scozia e, più precisamente, nella sua parte occidentale, le Highlands, dove esiste e prospera un’ampia varietà di prede che, spesso, vivono in tane scavate nella terra.

Ecco perché i cacciatori delle Highlands hanno avuto, negli anni, bisogno di avere vicino un piccolo cane agile, dal forte temperamento e dall’indole versatile che fosse disposto a intrufolarsi negli anfratti e nelle gallerie scavate da volpi o tassi. La storia narra che il primo lavoro di selezione del westie venne fatto risalire al colonnello C.B. Malcolm di Poltalloch che, attorno al 1870, riuscì a ottenere soggetti omogenei, di colore bianco e di taglia adeguata, partendo dai terrier in uso all’epoca che non rientravano in una vera “razza”, ma erano spesso risultati da accoppiamenti tra soggetti non puri, ma con buone caratteristiche di cacciatori.

Sembra che a spingere il colonnello Malcolm verso la selezione di terrier bianchi invece dei più diffusi esemplari rosso- bruno, sia stato un incidente occorsogli durante una passeggiata. Uscito con il suo quattrozampe favorito, un piccolo terrier marrone, venne a trovarsi sulla traccia di una lepre, che per sfuggirgli si introdusse in un cunicolo seguita a ruota dal piccolo cane. Il colonnello sparò alla forma che vide uscire in corsa dalla tana e solo dopo averla colpita a morte si rese conto di aver ucciso il suo amico invece della lepre. Il dolore per l’accaduto lo convinse ad allevare i suoi cani privilegiando il colore bianco del mantello, senz’altro più riconoscibile a colpo d’occhio dell’originario bruno-marrone, evitando così altri brutti incidenti e dolorose perdite affettive. Una delle prime immagini di un west highland è il famoso dipinto di Sir Edwin Landseer dal titolo Dignity and Impudence (1839), che ritrae un cane da caccia di tipo segugio al fianco del quale sbuca un musetto ispido dalle orecchie aguzze molto simile al westie che oggi conosciamo.

Il colonnello Malcolm mise molta cura nell’identificare le caratteristiche che avrebbero differenziato la razza da lui selezionata dai parenti più prossimi come il cairn terrier e lo scottish e, con il passare degli anni, l’omogeneità e le particolarità di questi cani divennero evidenti e portarono all’inserimento del west highland white terrier fra le razze riconosciute dal Kennel Club. Famosissimo durante gli anni quaranta e cinquanta nel Regno Unito, il piccolo westie diventò celebre anche per aver affiancato attrici famose. Lo si ricorda al fianco della timida Joan Fontaine in un classico di Hitchcock –  “Il Sospetto”  – prezioso regalo di un elegantissimo Cary Grant alla novella sposa.

 Indole e carattere del westie

Il west highland white terrier ha un’innata capacità, quasi un sesto senso. Quella di individuare gli stati d’animo negativi del compagno umano e assecondarne la risoluzione tremite il suo carattere vivace ed estremamente empatico. Una razza anti depressione, quindi, capace di restituire il sorriso ad adulti stresati, anziani in crisi, bambini e adolescenti alle prese con i primi turbamenti dell’età. Cane estremamente adattabile, il westie può fare vita da appartamento, ma ama l’esistenza all’aria aperta che, grazie alle sue origini scozzesi, sopporta benissimo anche in caso di freddo e intemperie. Il suo mantello ruvido, infatti, che nasconde il sottopelo morbidissimo, ne fanno un soggetto perfetto per resistere al clima impazzito che contraddistingue ormai il nostro pianeta a patto, comunque, che possa sempre trovare riparo al caldo e all’asciutto di notte.

Indipendente e coraggioso – sono note le sue capacità di cane da guardia “avvisatore” – diventa anche un compagno fedele e legatissimo del gruppo che lo ospita, sempre presente e attento alle dinamiche familiari e  quelle degli altri ospiti a quattro zampe siano essi cani, gatti o altri animali. Il west highland è, comunque, anche un infaticabile cacciatore. Coraggioso e intrepido non ha paura di niente e di nessuno. Specializzato nella caccia ai topi – nelle stive delle navi nell’ottocento era un ospite gradito e indispensabile – e in quella di lucertole, bisce e piccoli abitanti del sottosuolo, non ha mi dimenticato le sue origini. Attenzione, quindi, a lasciarlo da solo in giardino o in appezzamenti di terreno incustoditi che potrebbero sollecitare il suo innato amore per le piccole prede.

 

La cura e la salute del west highland white terrier

I westie sono cani tendenzialmente sani e forti. Non è raro, infatti, che questi deliziosi terrier arrivino a superare il traguardo dei 15 anni di età. Fra le malattie tipiche della razza è importante menzionare la dermatite e alcuni disturbi connessi alle intolleranze alimentari. Un occhio attento alla dieta, quindi, diventa importantissimo fin dalla più tenera età proprio per scongiurare patologie connesse al cibo. Da anziano il westie può soffrire di cataratta: per questa malattia i controlli oculistici diventano basilari quando il cagnolino invecchia. Altre malattie segnalate sono l’osteopatia cranio mandibolare e la necrosi della testa del femore. La scelta del cucciolo, che deve avvenire sempre in allevamenti qualificati, dopo aver visionato i genitori e il loro stato di salute, diventa perciò imprescindibile per scongiurarne la presenza nel piccolo.

Il famoso dipinto – dal titolo Dignity and Impudence – di Sir Edwin Landseer, mostra un piccolo westie che fa capolino dietro un dignitoso segugio

Le cure quotidiane per questo vivace terrier si possono riassumere bella pulizia del mantello, composto da uno strato di pelo duro in superficie e da un sottopelo più morbido vicino alla cute. È opportuno almeno una volta a settimana procedere a un’accurata pulizia con un cardatore – un tipo di spazzola che si trova facilmente nei negozi per animali –  da usare sempre nella direzione del pelo seguita dall’uso di un pettine metallico, che eserciterà un leggero massaggio per favorire la circolazione del sangue e la formazione di nuovo pelo. Il bagno va effettuato ogni quattro mesi circa per non stressare il mantello con lavaggi ripetuti che possano deteriorare e impoverire il ph del pelo.

Per maggiori informazioni sulla razza: Samanta Suman, allevamento del Magico Angelo

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