Quando cercare tartufi diventa un’arte

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La storia della Famiglia Savini nel mondo del Tartufo risale agli anni ’20, quando Giuseppe Savini, contadino di Balconevisi (piccolo borgo sulle colline vicino San Miniato) ha come passione quella di andar per tartufi col suo fedele cane.
Zone predilette erano le Colline Sanminiatesi ( poco famose in quei giorni) che grazie alla vegetazione e al clima particolarmente favorevole rendevano quelle vallate fra le più verdi e fresche della Toscana e al tempo stesso comode perché vicine a casa. Un “passatempo” diffuso nelle campagne pisane oggi come allora, che insieme alla caccia, fanno la Toscana una regione apprezzata e visitata anche da abitanti di altre regioni. Giuseppe Savini era padre di 4 figli di cui Zelindo il terzo.
Zelindo entra giovane a lavorare nell’allora Tenuta di Villa Saletta, vicino Palaia, come operaio.
Ben presto, col suo carattere deciso e sicuro , diventa un punto di riferimento per i Padroni e per il Fattore stesso. Questo gli vale la nomina a Guardia Caccia e oltre a tenere sotto controllo le Riserve della Tenuta era incaricato di portare gli ospiti dei Gambacastelli in giro per i boschi a trovare i posti migliori per permettere la caccia agli animali presenti.
Nelle cene o pranzi imbanditi per gli ospiti non mancava mai la cacciagione, l’olio e il vino dell’azienda ma nemmeno un altro frutto della terra…il Tartufo!
Poco conosciuto ma non ai signori delle regioni del settentrione, Lombardia e Piemonte in particolare, che assaporando e vedendo con quale abbondanza il Tartufo Bianco era presente, trovarono in Zelindo un valido punto di riferimento. Iniziarono cosi a comprare da lui i tartufi che metteva insieme durante la settimana dagli altri tartufai.
Un semplice piacere sembrerebbe ma in realtà quello non era altro che l’inizio della nostra Storia
La svolta si ebbe quando Zelindo con il primo ricavo ottenuto dopo un lungo periodo di compra-vendita di Tartufo decise di permettersi un regalo ovvero sostituire la sua vecchia vespa con un BSA 1000, moto molto ricercata e ambita a quei tempi!

 

Ma la tanto sudata e aspirata motocicletta con la quale Zelindo si aggirava per la Tenuta di Villa Saletta non andava giù al Padrone che convocandolo nel proprio ufficio gli intimò di disfarsi immediatamente del mezzo che nemmeno lui poteva “permettersi”. Ed ecco quasi come “un cane da tartufi” fiuta la svolta e decide non solo di non vendere la moto ma anche di abbandonare il posto di lavoro e cominciare la vita da Tartufaio a tempo pieno!

Compra un Negozio di Generi Alimentari con Bar annesso in località Montanelli, paesino nel Comune di Palaia vicino a Forcoli, punto di riferimento di Cacciatori e Tartufai per le colazioni all’alba o merende mattutine. In questo modo entra ancor di più nel mondo dei Tartufai, vivendoci a stretto contatto mattina e sera, e per potersi ritirare nel retro bottega al momento opportuno per la compra-vendita di Tartufi, lontano da occhi indiscreti e curiosi. Il figlio mezzano, Luciano (allora giovane pasticcere e grande appassionato di cucina), naturalmente con la passione del Tartufo già ben salda nel DNA, quasi come un segno di riconoscimento per i Savini, insieme alla moglie Carla si occupa del Bar.

Ma non solo il Bar è l’occupazione di Luciano, infatti è lui che segue e aiuta Zelindo nelle visite ai Tartufai, nei viaggi per le trattative a mezza strada con i vari commercianti provenienti dal Piemonte o da Milano, oltre alle consegne e le visite nei ristoranti e gastronomie locali che lavorano il fungo.

 

Passano gli anni, siamo agli inizi degli anni 80, la passione, l’esperienza è importante tant’è che anche i Tartufai che si aggirano nelle campagne Toscane fanno sempre più visita al Bar del Montanelli con i “fagotti” o le “pezzole” di Tartufi grandi, piccoli, rotti e il tempo che richiedeva era sempre maggiore! Luciano decide, in una approssimata cucina in disuso, di provare a cucinare i Tartufi piccoli e rotti (con un minor valore commerciale), in modo da ottenere delle Salse, Patè o Creme a base di Tartufo.

Il risultato è da sintetizzarsi nel fatto che dopo nemmeno un mese di prove e tentativi vari, con i clienti che facevano da cavie e provavano i prodotti , nel paese di Forcoli i Savini comprano un fondo e allestiscono una cucina per la trasformazione del Tartufo in piena regola!

Anno 1984, inizia la produzione di 3/4 prodotti a base di Tartufo della Savini che segue in parallelo la commercializzazione del Tartufo fresco, ed ancora oggi la storia prosegue con i soliti metodi e la solita filosofia nel pieno rispetto del Tartufo.
La cucina sempre seguita direttamente dallo Chef Luciano, che prepara ancora oggi i prodotti senza macchinari industriali ma su 6 fuochi come nelle cucine dei più importanti Ristoranti in Italia e non solo, selezionando solo Tartufi di Toscana (proveniente prevalentemente da San Miniato, Palaia, Volterra), senza effettuare stock ma cucinando esclusivamente al momento dell’ordine i prodotti (questo è facile constatarlo anche sui vasetti visto che usiamo giorno/mese/anno di produzione) e seguendo direttamente i propri clienti sparsi nel mondo.

Il 24 Settembre 2006 si  torna all’origine, ovvero a Montanelli, dove la famiglia Savini porta avanti ancora oggi l’attività iniziata da Zelindo.

 

www. savinitartufi.it

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