Krill Design, economia circolare e sostenibilità per la start up milanese

Quando si parla di economia circolare, si parla di produzioni sostenibili, orientate alla riduzione dell’impatto ambientale che utilizzano come materia prima gli scarti di altri processi produttivi. Krill Design è una start up innovativa nata a Milano nel 2018 proprio con l’obiettivo di tradurre in pratica questo approccio: dunque progettazione, tecnologia digitale e riuso degli scarti che provengono soprattutto dal settore food and beverage. Scarti che sarebbero destinati a finire in discarica, impianti di compostaggio o termovalorizzatori, determinando così costi e ricadute sociali e ambientali, e che, invece, miscelati con una base di PLA, sono impiegati per realizzare oggetti di arredo utili e belli.

Il PLA (Acido Polilattico), un’innovativa bioplastica derivata dalla trasformazione degli zuccheri presenti in mais, barbabietola, canna da zucchero, è interamente biodegradabile e compostabile, degradandosi rapidamente nel terreno, una volta raggiunte le condizioni di temperatura e umidità necessarie.

“Riteniamo di essere solo a metà delle nostre potenzialità – ci spiega Katharina Rechsteiner, Marketing Manager della start up -. Abbiamo traguardi persino molto più ambiziosi. Attraverso il riciclo dello scarto di una azienda miscelato con una base di PLA, siamo in grado di ridurre molto l’utilizzo di materia vergine, ma continuiamo ad usare mais, un prodotto naturale che potrebbe avere migliori utilizzi. La sua biodegradabilità ci consente di superare il grave problema del marine littering, ed è già molto. Ma la soluzione ancora più innovativa e sostenibile consisterebbe nell’impiego di PHA (poliidrossialcanoati) che sono polimeri poliesteri prodotti dalla fermentazione di zuccheri o lipidi derivati interamente dal rifiuto organico. Questo tipo di bioplastica rappresenterebbe la circolarità completa del sistema della raccolta e del riciclo. Per procedere in questa direzione, occorre però un aggiornamento del quadro legislativo che tenga conto delle scoperte e degli avanzamenti tecnico scientifici che la bioeconomia ormai offre all’intera filiera della produzione”.

Intanto, Krill Design propone una soluzione trasversale alle diverse tipologie di scarti organici. L’unicità del modello di economia circolare promosso consiste nella possibilità di trasformare qualsiasi scarto omogeneo: dalle bucce d’arancia ai fondi di caffè, dai gusci delle noci ai quelli delle ostriche, dai semi del pomodoro al torsolo dell’ananas e molto altro ancora. Trasformati in bio-polimeri idonei all’utilizzo tramite stampa 3D, essi diventano componenti della bioplastica con la quale è possibile produrre diversi oggetti di Eco-Design, realizzandoli per di più dove si vuole.
E qui sta la seconda innovazione di Krill Design, quella della manifattura diffusa. Gli oggetti, che la start up milanese, selezionata dal prestigioso premio Gaetano Marzotto per l’Economia circolare, progetta, difatti, prendono forma attraverso una rete di stampanti 3D, secondo una logica di smaterializzazione della fabbrica.

Questa modalità produttiva è un ulteriore contributo al contenimento dell’impatto ambientale poiché consente di produrre nel luogo più vicino al consumatore, riduce i trasporti e permette la produzione on demand, eliminando la necessità del magazzino e le eventuali eccedenze. Nascono così le lampade di Eco-design prodotte dalla start up, come proprietaria del marchio, ma anche i progetti ideati da Krill Design per corrispondere ai bisogni di aziende diverse.

Ecco dunque “Was Orange”, progetto realizzato per Autogrill, volto a riciclare le bucce di arance residuate dalle spremute. Trasformate in un biopolimero utilizzato per produrre, tramite stampa 3D, complementi di arredo ecologici e funzionali per i 4000 punti vendita Autogrill nel mondo (per ora porta bustine da zucchero e uno sgabello).

O ancora “Light up Waste”, progetto di economia circolare ideato per Enel allo scopo di dare nuova vita a 20 milioni di contatori non più in uso. La plastica di cui erano costituiti, invece di diventare rifiuto, è stata riutilizzata, sempre mediante la stampa 3D, per realizzare nuovi oggetti di design e complementi d’arredo per gli uffici di Enel, partendo nelle forme da una reinterpretazione dell’icosaedro stellare di Leonardo Da Vinci. Gli oggetti realizzati sono anche stati esposti nel dicembre scorso al MUDEC di Milano, con la mostra dal titolo “Connessioni. Dall’icosaedro di Leonardo all’innovazione che conta”.

Ma se il core business di Krill Design consiste nel progettare e sviluppare processi di economia circolare in aziende orientate alla sostenibilità, la start up intende anche partecipare a attività imprenditoriali innovative che abbiano ricadute positive sulla realtà sociale dei territori dove si realizzano. L’economia circolare è un modello capace di rigenerare materia, ma anche i luoghi e le comunità che li abitano, grazie alla diffusione di una cultura della riduzione dello spreco, e a modalità partecipative che coinvolgono l’intera collettività. L’attivazione di microeconomie locali a partire dalle opportunità messe a disposizione dalla manifattura digitale, inoltre, rappresenta una concreta opportunità di occupazione e sviluppo.

Per questo Krill Design ha partecipato al bando “FabriQ Quarto 2019”, indetto dal Comune di Milano con il supporto di FrabriQ, incubatore di startup ad impatto sociale, risultando vincitrice della quarta edizione con il Progetto “Co.ffee.era: dagli scarti valore per il futuro”, primo in graduatoria su dodici progetti partecipanti.

Cuore del progetto è il quartiere Bovisa, un quartiere che ha saputo sperimentare e innovare diventando polo tecnologico e di design grazie alla presenza del Politecnico di Milano e, anche, riutilizzare e valorizzare gli spazi dismessi delle vecchie aree industriali, restituendole alla collettività con un evidente effetto socio-economico positivo. Saranno, inoltre, coinvolti i quartieri limitrofi di Dergano e Villapizzone.
“Co.ffee.era: dagli scarti valore per il futuro” prevede il recupero e la trasformazione dei fondi di caffè di bar e ristoranti della zona in oggetti ideati coinvolgendo sia gli abitanti di quartiere, attraverso Associazioni Culturali, Municipio 9 e Associazioni di esercenti, sia gli studenti del Politecnico di Milano. Gli oggetti saranno poi creati nei centri stampa 3d presenti nel quartiere.

“L’obiettivo è stabilire gli elementi base per la creazione di un modello ‘culturale’ di economia circolare – afferma Ivan Calimani CEO e Founder di Krill Design – che valorizzi gli abitanti e ciò che esiste nel quartiere e che, in futuro, in sinergia con il Comune di Milano e Amsa, possa essere esteso ad altri quartieri della città. Un progetto, inoltre, che riporta in un quartiere storicamente industriale un nuovo modello di manifattura, digitale e diffusa”.

Il messaggio di Krill design è che si può creare il nuovo utilizzando le risorse che già abbiamo. Coniugando economia circolare innovazione tecnologia e creatività. Senza sprecare niente.

Da: Italia Circolare

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